“Pura defluit” è inciso nel suo stemma civico.
Ed è appunto grazie alle acque che sgorgano limpide e benefiche da una falda sotterranea perenne che questo paese ha modellato il proprio nome e la propria storia d’angolo incantevole di Terra di Bari come un inno alla fertilità della terra e, quindi, al rigoglio della vita stessa.
Quella vita che, oggi come ieri, sboccia tra gli ulivi ed i vigneti, gli orti profumatissimi ed i ciliegi: ricchezze agricole di grande qualità che il paese produce ed esporta.
Accanto ad esse l’economia locale può contare su un artigianato pregevole e su altre attività manifatturiere tra le quali calzature, abbigliamento ed edilizia.
Nulla di più proficuo, anche sotto il profilo spettacolare, per accostarsi alle tradizioni del paese ed allo spirito dei suoi abitanti che partecipare (la terza domenica di ottobre) alla “Sagra du Calzone d’Cepodd” legata alla produzione della famosa cipolla di Acquaviva.
I profondi, millenari legami che uniscono Acquaviva all’Oriente cristiano – bizantino sono rinnovati annualmente con cerimonie suggestive ed emozionanti il primo martedì di settembre (in onore della Madonna di Costantinopoli) ed il 20 maggio (in onore di S. Eustachio).
Le origini più remote di Acquaviva sono raccontate dalla raccolta archeologica gelosamente custodita nel Museo civico, presso il quale è possibile ammirare reperti dell’antico insediamento di Salentino: forse il primo nucleo abitato.
Ma è dall’XI secolo in avanti che il patrimonio monumentale del paese inizia ad arricchirsi.
Per volere di Roberto di Serguglione, vassallo del normanno Roberto il Guiscardo, sorge un magnifico Castello sulle cui rovine sarà successivamente eretto l’imponente Palazzo del Principe Carlo De Mari, attuale sede del Municipio e della Pretura. Alcuni resti del manufatto originale sono conservati nello stesso edificio di impianto rinascimentale, decorato da curiosi ed originalissimi mascheroni ghignanti.
La Cattedrale dedicata al patrono S. Eustachio (una delle quattro basiliche palatine della Puglia) sorge sulle fondazioni della romanica Chiesa Madre, anch’essa risalente all’XI secolo. Pregevoli la Cappella del Carmine (legata ad episodi di resistenza antiborbonica) e l’arco del Duca.
E’ invece modernissimo – un vero gioiello tecnologico – l’Osservatorio astronomico, che all’attività scientifica ha saputo affiancare anche un notevole impegno informativo, didattico ed educativo, molto apprezzato non solo, localmente.
Riferimenti Utili
Municipio (Centralino)
Atrio Palazzo città, 1
080 3065111
Polizia Municipale
P.zza Vitt. Emanuele II, 1
080 3065272
Biblioteca Comunale
P.zza Garibaldi
080 761134
Comitato Feste Patronali
Piazza S Maria, 15
080 758950
Corpo forestale dello Stato
080 7810024