L’IISS Colamonico Chiarulli, nell’ambito del progetto di istituto di educazione alla legalità “La mia scuola per la Pace” che ha già visto la presentazione del libro del magistrato Catello Maresca “Male Capitale”, ospita il progetto “Il silenzio è dolo” in un doppio evento con Marco Ligabue, musicista che ha messo le sue note a disposizione per la diffusione di importanti messaggi sociali.
Insieme a Marco Ligabue ci saranno Ismaele La Vardera, giornalista de Le Iene e presidente dell’Associazione Verità Scomode, che con le sue inchieste è riuscito a far scoprire diversi illeciti, e Benedetto Zoccola, commercialista che ha denunciato i suoi estorsori, subendo da allora dieci attentati tanto da essere costretto a vivere sotto scorta.
Proprio dall’incontro di queste tre storie nasce il progetto Il silenzio è dolo che venerdì 4 novembre sarà presentato nel nostro istituto in un due momenti: uno mattutino alle ore 10.30, destinato agli studenti, ed uno pomeridiano alle ore 18.30 che si chiuderà con un concerto, aperto a chiunque voglia ascoltare note e parole per promuovere la cittadinanza attiva e la costruzione di una propria coscienza sociale libera e critica.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. L’organizzazione è a cura dell’IISS Colamonico-Chiarulli, dell’Amministrazione Comunale, dell’Associazione “Acquavivaèvviva“, del Fan Club ufficiale di Marco Ligabue “La più grande orchestra“.
Alcune risonanze degli alunni dell’incontro con Benedetto Zoccola
Aver conosciuto Benedetto, la sua storia e la sua personalità, per noi ragazzi è stato molto coinvolgente. Alla nostra età è facile paragonare simili vicende ad una serie televisiva. Ma dal suo racconto si può capire che la mafia è una cosa reale, che per un “no” detto ad una sua offerta essa è capace di rovinarti tutta la vita, proprio come è successo a Benedetto che da giovanissimo è stato costretto ad una vita limitata, vivendo sotto scorta.
Sorge spontaneo pensare se quel giorno Benedetto, rifiutando di pagare il pizzo, abbia sbagliato o meno, ma oggi nel vedere nei suoi occhi tutto quel coraggio, nel continuare a rialzarsi e andare avanti, nonostante i danni permanenti subiti ad un orecchio e ad un occhio a causa di un attentato, fortifica tutti, dà forza e coraggio a tutti coloro che non vogliono arrendersi all’indifferenza e all’omertà ma che per paura di essere soli non danno sostanza alle proprie idee. La mafia è dietro l’angolo, Benedetto con la sua testimonianza, ci ha dato coraggio interiore per affrontare il nostro futuro. Non importa chi non rispetta le leggi, non si deve mai omettere di reagire, di mettersi dalla parte dello Stato. E più ci saranno persone come lui, prima l’anti-stato cesserà.
Federica
Ascoltando il racconto della vita di Benedetto Zoccola ho potuto constatare che la camorra è come una brutta malattia da cui è difficile uscire. Non tutti hanno, come Benedetto, la forza di alzare la testa e di lottare per la giustizia attraverso gli strumenti della legalità. Ascoltando il suo racconto cercavo di immaginare le situazioni e gli stati d’animo che Benedetto ha dovuto affrontare ma sopratutto pensavo alla sua famiglia e alla paura di poterlo perdere a causa della camorra. È stata un’esperienza che mi ha colpito profondamente e mi ha insegnato che della criminalità organizzata non bisogna aver paura ma cercare di essere forti e combatterla con ogni mezzo legale.
Angelica
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